SecondaNavigazione
Il principato 1

Tracce fondamentali del discorso fatto in classe. Cercate di rispondere alle domande e ai problemi di questo breve testo


Nel testo riportato a pagina 475 del manuale, Augusto parla dei suoi meriti nel superamento delle guerre civili.
Quali sono i motivi fondamentali delle guerre civili e quali sono i momenti più drammatici? Ricordare gli effetti delle guerre d’espansione: accentuazione del conflitto tra ottimati e popolari, formazione di “parti” che non riconoscono regole istituzionali comuni a tutti i cittadini, le figure di Mario e di Silla.

Augusto afferma inoltre che nel 27 a.C. fu “superiore a tutti in autorità” sebbene il suo potere non fosse superiore a tutti gli altri suoi colleghi nelle magistrature.
Che cosa significa “autorità” e perché si differenzia dal puro esercizio di un potere? L'autorità, L'auctoritas, è qui un concetto non definito giuridicamente, non precisato dal diritto positivo, e quindi simile al carisma e aperto a possibili arbitrii.

Sul carattere dell'impero che si formò a partire da principato di Augusto è bene tener presenti le osservazioni di un importante storico del periodo in esame, Claude Nicolet, che si sofferma sull'aspetto burocratico della gestione del potere. Una amministrazione unitaria e universale, i cui diversi delegati del potere sono orientati verso un'unica fonte costituita dalla volontà dell'imperatore. E' un'amministrazione un po' più impersonale e un po' più neutra.
Il mondo imperiale è un mondo misurato, rappresentato e amministrato dal centro come ritroveremo negli stati moderni.
L’esercito, ad esempio,  non è più composto di soldati fedeli a un comandante in un rapporto clientelare. Non ci sono cioè più gli eserciti personali che abbiamo conosciuto alla fine della repubblica. L’esercito è “amministrato e comandato in modo unitario; i cui quadri superiori, e buona parte di quelli intermedi, percorrono una carriera precisamente regolata da una burocrazia che risiede a Roma … Esiste poi una rete di funzionari civili: ammonta a molte migliaia di individui, ed è anch’essa inquadrata in ‘organigrammi’ e ‘progressioni di carriera’ stabiliti e diretti da Roma. Si tratta di gente che viaggia e che presta servizio da un capo all’altro dell’Impero, secondo una regolarità addirittura monotona.
Conti, rapporti, dichiarazioni, registrazioni, constatazioni puntuali e periodiche, che, ancora una volta, debbono uniformarsi alle istruzioni e ai regolamenti emanati dal potere centrale, si accumulavano negli archivi locali; male copie, i resoconti o i sommari viaggiano (anche loro) per raggiungere gli uffici di Roma ed esservi raccolti in archivi, spesso ben tenuti. Da qui il potere trarrà le sue informazioni, quelle sintesi che finiranno col costruire una sorta di memoria del mondo” (Claude Nicolet, Il modello dell’Impero, in Storia di Roma, Einaudi 1999, pp. 370-371).